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Masterclass con Babak Karimi (Premio alla Carriera MedFilm Festival 2020)

Attore e montatore di origine iraniana, figlio del regista e attore Nosrat Karimi e dell’attrice Alam Danai. Svolge la sua attività tra Italia, Iran e Francia. Esordisce davanti alla macchina da presa all’età di dieci anni, in quello che è considerato il primo film del neorealismo iraniano, Doroshkechi (Il cocchiere, 1971).

Lo stesso anno si trasferisce in Italia dove studia cinema specializzandosi in ripresa e montaggio. Per quindici anni si dedica alla realizzazione di documentari in qualità di operatore e montatore. Nel 1991, in collaborazione con la pittrice Mahshid Mussavi, porta in Italia il primo film iraniano distribuito ufficialmente nelle sale commerciali, Bashu, il piccolo straniero di Bahram Beyzai. Negli anni a seguire svolge un lavoro di interconnessione e promozione tra l’Italia e il cinema iraniano, scrivendo i dialoghi italiani dei film di Kiarostami, Makhmalbaf, Panahi, Jalili, Farhadi e collaborando come consulente con vari festival e rassegne. Come montatore ha lavorato con Abbas Kiarostami, Babak Payami, Vera Belmont, Pasquale Scimeca, Maurizio Zaccaro, Gianfranco Pannone e altri. È stato docente di montaggio presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e l’Accademia dell’Immagine de L’Aquila. Nel 2011 recita nel film Una separazione di Asghar Farhadi (vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino e del Premio Oscar per il Miglior film straniero) vincendo l’Orso d’Argento come miglior attore.  
Il sodalizio con Farhadi continuerà anche con il secondo film del regista, Il passato. In entrambi i casi, Karimi ha curato il doppiaggio e doppiato personalmente in italiano i suoi personaggi. Nel 2016 recita nel film vincitore del Prix du scénario al Festival di Cannes 2016 Il cliente, sempre diretto da Farhadi. Altri film: Fish Dead di Ruholla Hejazi (Iran 2016); Noces di Stephan Straker (Belgio-Francia-Luxemburgo 2016); Invasion di Shahram Mokri (Iran 2017); Finché c’è Prosecco c’è Speranza di Antonio Padovan (Italia-2017); La Linea Verticale di Mattia Torre (Italia 2018); Gaze (corto) di Farnoosh Samadi (Iran 2017); Una Storia Senza Nome di Roberto Ando’ (Italia-2018); Delay (corto) di Ali Asgari (Iran – 2018); Il Sembra Mio Figlio di Costanza Quatriglio (Italia 2018); di The Role (corto) di Farnoosh Samadi (Iran 2018); Iron Deficiency di Azadeh Abadpur (Iran 2019); Yalda di Massoud Bakhshi (Iran, Francia, Germania, Luxemburgo 2019); Figli di Giuseppe Bonito (Italia 2020); Inverno di Giulio Mastromauro (Italia 2020); Careless Crime di Shahram Mokri (Iran 2020), We Have To di Reza Dormishian (Iran-2020), Cinema Shahre Ghesse di Keyvan Alimohammadi e Omid Bonakdar (Iran, 2020), The Life Ahed (La Vita Davanti a Se) di Edoardo Ponti (Italia-USA, 2020)  (vedi bio completa allegata)

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